Credito, in un anno 50 milioni in meno agli artigiani liguri

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24/09/2016
Lo stock dei prestiti all’artigianato diminuisce ancora, ma la Liguria meglio del resto d’Italia. Il calo minore a Imperia, il maggiore a Genova. Grasso (Confartigianato): «Le misure condivise con la Regione iniziano a produrre i primi effetti. Ora il bando sugli incentivi agli investimenti per dare una scossa al tessuto economico ligure».
 
Ancora troppo chiusi i rubinetti del credito destinato all’artigianato ligure. Secondo quanto emerge dai dati Artigiancassa e Banca d’Italia, diffusi dall’Ufficio studi Confartigianato, al 31 marzo 2016 si parla di 1 miliardo e 59 milioni di euro erogato al settore, in calo del 4,5% rispetto ai valori registrati a marzo 2015. Numeri che significano 50 milioni di euro in meno per gli artigiani liguri. In Italia il calo è stato ancora più pesante (-6,1%) pari a oltre 2,8 miliardi di euro in meno su un totale di quasi 44. Le diminuzioni meno accentuate sono quelle di Molise con il -2,8%, Valle d'Aosta con il -3,1% e Friuli-Venezia Giulia (-3,2%). All’opposto, le riduzioni più marcate sono quelle registrate nelle Marche (-14,1%), Umbria (-12,4%) e Abruzzo (-8,6%).
Si è ristretto anche lo stock di credito erogato al totale delle imprese liguri (quasi 19,6 miliardi di euro), anche se di un valore nettamente inferiore: -1,6%. A livello nazionale si parla di quasi 875 miliardi (-2,5%).
L’analisi per province mostra un netto calo dei prestiti nel territorio genovese (-5,2%, 496 milioni), seguito da quello savonese (-4,8%, 283 milioni) e spezzino (-4,6%, 132 milioni). La provincia di Imperia, 149 milioni di euro di stock di prestito all’artigianato, è l’unica delle quattro liguri a registrare un allentamento della morsa nel corso del trimestre compreso tra gennaio e marzo 2016: si passa infatti dal -3,6% registrato a dicembre 2015 al -1,5% di marzo di quest’anno.
«Una situazione che stenta ancora a ripartire – commenta Giancarlo Grasso, presidente di Confartigianato Liguria – con segnali a macchia di leopardo sul territorio nazionale e ligure. Lo stock dei prestiti dell’artigianato diminuisce ancora in modo pesante, ma la Liguria è migliore rispetto al resto d’Italia ed è questo un timido segnale che le misure condivise con la Regione iniziano a produrre i primi effetti. Ora il bando sugli incentivi agli investimenti per cercare di dare una scossa al tessuto economico ligure e recuperare terreno: per le piccole imprese artigiane il denaro risulta ancora troppo scarso e, soprattutto in alcune province, troppo caro».
A questo proposito, è interessante osservare i dati sui tassi attivi effettivi sui finanziamenti. In Italia il tasso medio è del 4,82%, diminuito di 91 punti base in un anno. Per la Liguria è del 4,95%, con una diminuzione di 53 punti base rispetto a marzo 2015. Forti le differenze a livello territoriale: in generale, il costo del credito è più alto nelle regioni del Sud, con un picco in Calabria: 8,43% e un gap di 361 punti base rispetto alla media italiana. Ma si notano anche grandi differenze proprio a livello provinciale: in Liguria il dato più eclatante è quello di Genova, che non solo registra uno dei 22 minori tassi attivi d’Italia, 4,15%, ma anche un fortissimo calo del costo del denaro, pari a ben 222 punti base nell’ultimo anno. Molto diverse le altre tre province: a Savona il tasso medio applicato è del 5,63% (-41 punti base rispetto a marzo 2015). Più caro il denaro alla Spezia (6,14%, -93 punti base) e soprattutto a Imperia (6,66%, -31 punti base nell’ultimo anno).   
«Il dato eclatante genovese – conclude Giancarlo Grasso, presidente di Confartigianato Liguria – dovrebbe essere verificato più puntualmente e, se confermato, potrebbe essere frutto di dinamiche bancarie locali. Noi auspichiamo che il costo del denaro delle altre tre province, superiore alla media nazionale, possa migliorare rapidamente per allinearsi al resto d’Italia».
 
 
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