Bonus Edilizia, la Confartigianato al Parlamento: “Occorre abolire subito l'obbligo delle attestazioni SOA"

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24/06/2022

Abolire subito l’obbligo per le imprese di possedere un’attestazione SOA per operare nel mercato dei bonus edilizi. Una questione che sta creando difficoltà anche alle numerose imprese del settore presenti in provincia di Imperia.

Il nodo è stato portato dalla Confartigianato anche all’attenzione nazionale, attraverso una lettera aperta inviata a Deputati e Senatori delle Commissioni Bilancio, Finanze, Lavori pubblici, Attività Produttive di Camera e Senato e ai Capigruppo di Camera e Senato.

La Confederazione dell’artigianato e delle Pmi – ha dichiarato Antonio Sindoni, Presidente della categoria Edili della Confartigianato di Imperia – ribadisce l’allarme per le continue modifiche alle norme sugli incentivi in edilizia che rischiano di bloccare definitivamente i lavori di riqualificazione degli edifici e di tagliare fuori dal mercato oltre il 90% delle imprese”.

A complicare un quadro legislativo già intricato, è arrivata il 12 maggio la norma del decreto legge ‘Taglia prezzi’ che impone, anche per le imprese che operano in subappalto, il possesso delle attestazioni SOA per i lavori che danno diritto alle detrazioni edilizie di importo superiore ai 516mila euro.

Questo è un problema che non fa bene agli artigiani, che non sempre sono in possesso delle SOA, e crea sempre ulteriore scompiglio sul tema Bonus Edilizia – ha detto Giancarlo Elia, membro del direttivo della categoria Edili di Confartigianato Imperia – Questo obbligo va poi ad appesantire ulteriormente la burocrazia richiesta alle imprese, che ormai ha raggiunto livelli insostenibili. Come Confartigianato sollecitiamo un rapido intervento per salvare un’idea vincente di riqualificazione green del Paese che, in questa maniera, rischia invece di naufragare nel mare della burocrazia legislativa”.

 

Una disposizione che, pur ispirata al condivisibile principio di garantire sicurezza, trasparenza e qualità dei lavori, di fatto si è rivelata una barriera anticoncorrenziale. Secondo Confartigianato, negli ultimi 20 anni il mero possesso delle attestazioni SOA non ha garantito, negli appalti pubblici, la qualità e la sicurezza dei lavori. Inoltre, l’accesso ai bonus edilizi è già subordinato ad una serie di controlli molto stringenti e, per contrastare efficacemente il fenomeno delle imprese ‘fantasma’, servono piuttosto serie verifiche dei requisiti di accesso al mercato, come l’auspicata legge di regolamentazione del settore edile, e strumenti già operativi come il DURC, la congruità e l’intensificazione dei controlli.

A mettere in crisi il mercato delle riqualificazioni edilizie, secondo Confartigianato è anche il blocco del sistema della cessione dei crediti a causa della stretta adottata dalla maggior parte delle banche e degli intermediari finanziari. Risultato: le imprese non riescono a recuperare i crediti presenti nei propri cassetti fiscali per lavori già eseguiti e non possono pagare dipendenti, fornitori, tasse e contributi. Così il settore è sull’orlo del precipizio. Per questo la Confartigianato, attraverso un accordo con la BNL e Artigiancassa offre infatti a tutte le imprese la possibilità di vendere il credito d’imposta, superando quindi le difficoltà legate alla liquidità, con un’ulteriore opportunità sul caricamento diretto della pratica su una piattaforma ad hoc.

Tutto questo è ancor più paradossale se si considera che il settore delle costruzioni è il driver della ripresa economica e, in questo drammatico periodo di congiuntura negativa, ha giocato un ruolo anticiclico. I bonus edilizia avrebbero potuto favorire la ripartenza post Covid dell’economia, ma, dopo aver generato un’enorme aspettativa in cittadini e imprese, l’atteggiamento ondivago del decisore pubblico ne ha depotenziato l’efficacia.

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