Dal 2024 è entrato in vigore l’obbligo per tutte le imprese iscritte al Registro delle Imprese di stipulare una polizza assicurativa contro eventi catastrofali. La misura, prevista dalla Legge di Bilancio 2024 (Legge n. 213/2023), ha l’obiettivo di rafforzare la protezione patrimoniale delle aziende e ridurre il ricorso agli indennizzi pubblici in caso di calamità naturali. Il Decreto Ministeriale 30 gennaio 2025, n. 18 ha definito gli aspetti operativi del nuovo obbligo, entrato ufficialmente in vigore il 14 marzo 2025.
Le imprese devono assicurare specifici beni patrimoniali immobilizzati, come terreni, fabbricati, impianti, macchinari e attrezzature industriali e commerciali. Sono invece esclusi dalla copertura gli edifici irregolari dal punto di vista edilizio, oltre ai danni derivanti da conflitti armati, atti di terrorismo, contaminazioni ambientali o esposizione a sostanze pericolose.
Il termine per la stipula delle polizze è stato prorogato al 31 marzo 2025, mentre le imprese del settore pesca e acquacoltura avranno tempo fino al 31 dicembre 2025. Il mancato rispetto dell’obbligo non comporta sanzioni dirette, ma preclude l’accesso a finanziamenti pubblici, contributi o fondi straordinari per emergenze.
Le polizze devono coprire eventi come terremoti, alluvioni e frane. Ai fini del calcolo del premio assicurativo, le compagnie dovranno considerare diversi fattori tra cui l’ubicazione geografica dell’impresa, la vulnerabilità dei beni e le misure di prevenzione adottate. I premi dovranno basarsi su dati storici, mappe di rischio e modelli predittivi.
Il decreto stabilisce anche specifici limiti per le franchigie e i massimali. Per le coperture fino a 30 milioni di euro è previsto uno scoperto massimo del 15%, mentre per valori superiori o per le grandi imprese (oltre 150 milioni di fatturato e almeno 500 dipendenti) le condizioni vengono concordate con la compagnia. Il risarcimento potrà arrivare fino al 100% per importi assicurati fino a un milione di euro, al 70% per importi tra 1 e 30 milioni, e sarà concordato tra le parti per le coperture maggiori.
La normativa consente anche la stipula di polizze collettive, tramite convenzioni con associazioni di categoria. In questi casi devono essere individuate classi di rischio specifiche con relativi massimali. Le compagnie sono tenute a pubblicare le condizioni generali delle polizze sui propri siti web, secondo quanto previsto da IVASS.
Un ulteriore elemento di sostegno è rappresentato dall’intervento di SACE Spa, che potrà coprire fino al 50% degli indennizzi dovuti dalle compagnie, secondo modalità definite in apposite convenzioni. Questa misura è volta a garantire la sostenibilità economica del sistema assicurativo.
Infine, è previsto un sistema sanzionatorio nei confronti delle compagnie che rifiutino ingiustificatamente di offrire copertura alle imprese, con multe da 100.000 a 500.000 euro se il rifiuto non è giustificato dal raggiungimento del limite massimo di rischio dichiarato.