ACCETTATE IL CONSIGLIO (23) - Quando l'Europa Ciocca di Massimiliano Lussana

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11/02/2018

Premesso che a, De Ferrari la sua traduzione è Flavio Di Muro, come si dice Edoardo Rixi a Strasburgo?

Come si traduce Alessandro Piana nella lingua dell'Europarlamento?

Premesso che per spiegare Francesca Corso occorre sapere arrossire ed emozionarsi, perchè sprigiona positività, come ci si può spiegare Francesca Corso a Bruxelles?

Come si possono traslare Stefano Mai, Fabio Ariotti (pensate cosa potrebbe combinare con tutte le interpreti), Davide Rossi, Lorella Fontana, Samuele Aiesi, Maurizio Amorfini, Federico Bertorello, Luca Paolo Remuzzi, Maria Rosa Rossetti e tutti gli altri?

E potrei continuare con decine di domande, ma la traduzione è sempre la stessa: Angelo Ciocca, eurodeputato della Lega eletto nel collegio Nord-Ovest, quello di Liguria, Lombardia, Piemonte e Valle d'Aosta.

Ciocca ha fatto la sua cifra stilistica e la sua ragione sociale nella battaglia contro le eurofollie, quelle contro cui ci indigniamo tutti e che hanno come unico aspetto positivo quello di dare idee per gli irresistibili meme di cui Giampy Badino è un instancabile e geniale divulgatore.

Si ride per non piangere, insomma.

E così, solo per restare agli ultimissimi giorni, Ciocca ha portato nell'aula dell'Europarlamento un orologione per denunciare lo spreco di 250mila euro per la discussione chiesta dagli eurodeputati nordici per abolire l'ora legale: “Il Parlamento Europeo perde tempo ad occuparsi dell’ora legale. Propongo di spostare le lancette dell’orologio indietro di un’ora così da far risparmiare ai cittadini italiani ed europei 250mila euro per questa inutile discussione. Tutti i cittadini si aspettano che un’aula importante come quella dell'Europarlamento si occupi dei cinque milioni di poveri italiani, dei quattro milioni di disoccupati o del drammatico problema dell’invasione clandestina e invece, in modo ridicolo, siamo qui per decidere se abolire o non abolire l’ora legale. Dovremmo restituire i soldi che facciamo sprecare ai nostri cittadini per questa inutile discussione. L’ America parla di tasse, di lavoro e di difesa dei confini, mentre noi siamo qui a parlare delle lancette dell’orologio”.

Oppure, c'è quella delle caramelle al gusto di insetti.

Sì, intendo in senso letterale, non quelle ai tuttigusti più uno di Harry Potter. Con Ciocca nei panni di droghiere, con tanto di apposita interrogazione alla Commissione Europea per chiedere chiarimenti: "Mentre il Ministro Lorenzin dice che dobbiamo attendere l’autorizzazione dell’Unione Europea per permettere la commercializzazione nel nostro Paese di insetti ad uso alimentare, all’insaputa di molti il consumo degli stessi è già iniziato da molto tempo. Molti prodotti farmaceutici come sciroppi e pastiglie o ancora caramelle e gelatine, salumi stagionati, prodotti da arrosto, yogurt al gusto di fragola, lampone e ciliegia contengono infatti il colorante E120 che viene estratto dai corpi essiccati delle femmine di cocciniglia e da quello di altri insetti parassiti. L’utilizzo di questo prodotto è consentito in Europa anche se, come specificato nella tabella dei coloranti italiana, viene ritenuto a rischio per i bambini, specialmente quelli affetti da asma e allergie. Peccato che la maggior parte dei prodotti contenenti il colorante incriminato, sia quella tipica consumata dai bambini”.

Insomma, a volte l'Europa ciocca.

Ma non necessariamente con la maiuscola.