Accettate il Consiglio (4) - Balneari e dintorni di Massimiliano Lussana

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03/12/2017

Eppure, quando vogliono e soprattutto quando possono, Comune e Regione, si occupano anche di Attività Produttive, ovviamente ciascuno per le proprie competenze.

E, solitamente, quando lo fanno, trovano un positivo spirito bipartisan.

Dalla lotta per il superamento dei ritardi nell'attuazione del Piano di Sviluppo Rurale al contratto di autotrasportatori, spedizioni e logistica, dai 20mila euro regionali per i centri di formazione integrata ai 900mila appena stanziati per il fondo regionale per l'occupazione, inseriti nella variazione al Bilancio per gli anni finanziari 2017-2019 appena approvata

Spesso sono virgole, periferiche, racconti sotterranei all'interno di altri provvedimenti, dall'impegno contro l'abusivismo commerciale e le false griffe, che spesso penalizzano anche i nostri artigiani, alle norme per l'esposizione per strada di frutta e verdura.

Dalla relazione del difensore civico regionale per il 2016, con un capitolo apposito sulle problematiche sorte con gli operatori di luce e gas, che molto spesso colpiscono le piccole e piccolissime imprese, alla costituzione da parte della Regione - prevista dalla legge sulla "Modifica delle norme di carattere finanziario ed organizzativo e di riconoscimento di debiti fuori bilancio" - di "un elenco di persone idonee allo svolgimento delle funzioni di rilevatore/intervistatore in occasione di attività di indagine campionaria o censuaria, di natura statistica, in cui la Regione viene direttamente coinvolta".

E, ancora, i 10mila euro stanziati per finanziare la legge sull'"Istituzione dell'albo regionale dei Comuni aderenti al Baratto amministrativo".

C'è l'attenzione al reddito di inclusione e agli accordi edili, con lo studio della possibilità di avviare ai lavori contro il dissesto idrogeologico una cinquantina di disabili "con il profilo adeguato" e c'è la mozione unanime per tutelare i lavoratori di Carige e l'indotto, con l'allarme per l'impatto negativo dai cinquecento esuberi liguri previsti dal piano dell'istituto di credito "sull'economia locale e in particolare sull'accesso al credito delle imprese in un contesto già di forte crisi del sistema produttivo".

Dal generale al particolare, la Regione ha discusso del tavolo per la ricollocazione di frantoi di inerti nel Parco Montemarcello-Magra-Vara, per il ricollocamento degli impianti produttivi dichiarati incompatibili con il Parco stesso. Cinque aziende su dieci sono sulla strada giusta.

Ma, soprattutto, a contraddistinguere il lavoro dell'ultimo mese del consiglio regionale sulle attività produttive è l'approvazione unanime della legge intitolata "Qualificazione e tutela dell'impresa balneare", già al centro di un dossier puntualissimo di Confartigianato Liguria.

Il testo stabilisce che le imprese balneari "costituiscono un elemento del patrimonio storico, culturale e del tessuto sociale della Regione", definisce specificamente l'"impresa balneare ligure", prevede una "disciplina specifica per il rilascio delle concessioni e l'individuazione di aree demaniali marittime" e promuove un "marchio di qualità", individuando preventivamente anche i "criteri di valutazione del valore aziendale dell'impresa balneare".

Insomma, per una volta,anche in chiave anti-Bolkenstein, la Liguria è la prima Regione a riconoscere la figura dell'impresa balneare, tanto che l'assessore al demanio Marco Scajola ha rivelato che parecchi colleghi di altre Regioni gli hanno chiesto lumi sulla nuova legge, per poterla "copiare".

Lo stesso giorno, stavolta con il voto a favore di maggioranza e Pd, l'astensione di Rete a sinistra e  il voto contrario del MoVimento Cinque Stelle è stata approvata la legge sulla "Disciplina delle concessioni demaniali marittime per finalità turistico-ricreative", un settore che interessa solamente in Liguria 3815 concessioni demaniali, più un notevole indotto.

Approvando con lo stesso schieramento di sì, no e astenuti anche un invito affinchè questa norma ligure contribuisca al varo della legge nazionale di riordino sui balneari.

Una legge, però, quella sulle concessioni demaniali, che è a rischio di impugnazione da parte del governo, come hanno ventilato i pentastellati Alice Salvatore e Fabio Tosi, come ha temuto il capogruppo di Rete a sinistra Gianni Pastorino ("invitiamo a intraprendere iniziative consiliari che possano avere conseguenze reali e che non siano solo boutade") e come ha ammesso il consigliere Pd Luca Garibaldi, che pure ha votato a favore:"Non escludo che questo provvedimento possa essere impugnato, perchè opera su un terreno normativo complesso su cui si sono stratificate diverse sentenze, ma è comunque un passo in avanti ed è utile per provare ad individuare una strada che faccia respirare una categoria che deve avere certezze sul proprio futuro. Vedremo i correttivi, se mai ci saranno richiesti".

E così, la seconda legge - quella sulla "Disciplina delle concessioni demanali marittime per finalità turistico-ricreative" - rimane legata a un granello di sabbia.

Nel senso letterale della parola.