Confartigianato nazionale rinnova i vertici: lo spezzino Paolo Figoli confermato in giunta

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05/12/2020

Marco Granelli è il nuovo presidente nazionale di Confartigianato Imprese eletto ieri per acclamazione per il quadriennio 2020-2024 dall’Assemblea della Confederazione che rappresenta 700.000 micro e piccole imprese. Lo spezzino Paolo Figoli, Presidente della Confartigianato della Spezia è stato confermato nella giunta nazionale dell'associazione, in rappresentanza delle oltre 2000 imprese spezzine e delle circa 14.000 imprese liguri.

Granelli raccoglie il testimone da Giorgio Merletti, che ha guidato la confederazione dal 2012. Nato a Salsomaggiore nel 1962, Granelli è un imprenditore artigiano, alla guida Confartigianato Emilia Romagna dal 2009 e vicepresidente vicario di Confartigianato Imprese dal 2012.

Nella squadra del nuovo presidente entrano anche Eugenio Massetti (Lombardia), che sarà il vicario, e i vicepresidenti Filippo Ribisi (Sicilia) e Domenico Massimino (Cuneo). Vincenzo Mamoli, assume l’incarico di segretario generale. Confartigianato associa oltre 700 mila imprenditori, organizzati in 118 associazioni territoriali (con 1.200 sedi in tutta Italia), 20 federazioni regionali, 12 federazioni di categoria, 46 associazioni di mestiere.

Paolo Figoli ha ringraziato il presidente nazionale uscente Merletti e il direttore generale Fumagalli, che sono venuti alla Spezia in diverse occasioni, per l’intenso lavoro svolto per consolidare il ruolo della Confartigianato quale forte attore sociale ed economico del Paese e per promuovere il valore artigiano delle piccole imprese diffuse di territorio.

«Lavorerò con maggiore impegno per sostenere le nostre imprese e il territorio – ha dichiarato il Presidente Paolo Figoli – in questi mesi i piccoli imprenditori artigianai e commercianti hanno sofferto ma hanno anche dato una grande prova di reattività. Ora non possiamo vanificare i loro sforzi. Ci giochiamo il futuro: mai come quest’anno la manovra economica deve essere una legge di rilancio e non possiamo permetterci esitazioni nell’utilizzare le risorse europee per investire sui punti di forza del nostro sistema produttivo. Il nostro primario obiettivo deve essre quello di uscire al più presto da questa crisi e intensificare le azioni per creare un Paese sempre più a misura di microimpresa”.