Covid19 - Valutazione dei rischi, Dpi, pulizia, sanificazione: facciamo un po' di chiarezza

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07/05/2020

Emergenza Coronavirus, Fase 2, riaperture, cosa cambia per le aziende? Il datore di lavoro deve fornire dispositivi sanitari o comunicare qualcosa? Confartigianato La Spezia mette in guardia le imprese dalle tante 'bufale' che circolano e dalle tante proposte non sempre veritiere.

Il datore di lavoro – spiega una nota di Confartigianato - sulla base dell'articolo 28 del D.Lgs. 81/2008, il Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro, ha l'obbligo di valutare tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori. Questo è il principio fondamentale, di carattere generale, a cui ogni datore di lavoro ha l'obbligo di attenersi. Il Codice Civile, stabilisce all'articolo 2087, che l'imprenditore è tenuto ad adottare nell'esercizio dell'impresa le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l'esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutela l'integrità fisica e la personalità morale dei lavoratori. Le misure che il datore di lavoro deve quindi adottare devono essere quelle che la Legge prevede, quelle generiche dettate dall'esperienza e dalla prudenza ma anche le eventuali misure che si rendono necessarie in concreto.

Ma in contreto cosa cambia con il Coronavirus? E' necessario modificare il DVR?

Su questo punto ci tiene a fare chiarezza Enrico Taponecco, responsabile dell'ufficio Sicurezza di Confartigianato. Nel caso particolare di esposizione al virus COVID-19 (meglio conosciuto come Coronavirus), una valutazione dei rischi specifica si rende necessaria solo nel caso vi sia un rischio di esposizione all'agente biologico durante le proprie normali attività. Il datore di lavoro deve valutare tutti i rischi, compresi i potenziali, ed i peculiari rischi ambientali legati anche alle caratteristiche del luogo in cui la prestazione lavorativa deve essere svolta. Questi rischi, ad esempio, sono legati alla situazione geopolitica del Paese (ad esempio guerre civili, attentati, ecc.) ed anche naturalmente alle condizioni sanitarie del contesto geografico che hanno la ragionevole e concreta possibilità di manifestarsi in correlazione all’attività lavorativa svolta. E' chiaro quindi che queste norme non possono essere utilizzate per sostenere l’obbligo di valutazione dei rischi da coronavirus per le aziende industriali, artigiani, ecc. dato che lavorare in uno stabilimento industriale o in un'attività non aumenta il rischio biologico rispetto al resto della popolazione".

Confartigianato La Spezia evidenzia che in questa emergenza da Covid 19 è indispensabile attuare i Protocolli di contrasto e contenimento del COVID-19 e quindi l’utilizzo di mascherine, di gel igienizzante, il distanziamento interpersonale di almeno un metro, la consegna di informazioni ai lavoratori ed a chiunque entra in azienda, la pulizia giornaliera ed anche la sanificazione periodica.

Tanti dubbi sono emersi con i termini pulizia e sanificazione? Ma in effetti cosa è necessario fare?

“I protocolli in materia di contrasto e contenimento del COVID-19 – prosegue Taponecco - sono chiari al riguardo: l’azienda deve assicurare la pulizia giornaliera ed a fine turno nonché la sanificazione periodica dei locali e degli ambienti di lavoro. Questo significa che i locali e le attrezzature possono essere pulite anche direttamente dal personale aziendale. Discorso diverso per la sanificazione: solo le imprese abilitate dalla Camera di Commercio possono operare in tal senso. In questa fase però, viste anche le difficoltà interpretative delle norme, consigliamo di attendere i chiarimenti che sicuramente verranno pubblicati e di fare la sanificazione direttamente, con proprio personale. Crediamo che il senso delle norme sia che i lavoratori debbano operare in un ambiente pulito, libero da COVID-19, ed anche se la sanificazione effettuata da imprese autorizzate ha sicuramente un efficacia maggiore, quella che l’azienda può fare da se non è da comunque da trascurare”.

Anche in merito ai sanificatori ad ozono, Confartigianato consiglia di procedere con cautela: tali macchinari sono senza dubbio utili ma il loro utilizzo da parte di personale non specializzato potrebbe comportare dei problemi di salute perchè l’ozono è una sostanza tossica.

“Le imprese stanno passando un periodo veramente pesante – conclude Taponecco - tra notizie spesso contrastanti, tra aumento di numero di casi e di persone decedute, ed oggi, quando siamo vicini a vedere come una luce all’orizzonte, è importante non farsi prendere dall’eccitazione. Dobbiamo evitare di fare passi avventati, evitare di appoggiarsi a consulenti e tecnici improvvisati che hanno il solo scopo di approfittare della situazione”.

L'Ufficio Sicurezza Confartigianato è a disposizione delle imprese commerciali ed artigianali per dare pareri, fornire informazioni, togliere i dubbi, tel. 0187.286632-11 o scrivete alla e-mail: sicurart@confartigianato.laspezia.it
 

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