Lavoro, 882mila le figure che le imprese cercano

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08/06/2019

"Molti giovani vanno a Londra a fare i camerieri - commenta polemicamente Giorgio Merletti, Presidente nazionale di Confartigianato - e non sanno che imparando un mestiere di qualità potrebbero essere subito assunti. Oggi, in qualunque attività artigianale, bisogna metterci la testa. Il lavoro è cultura. E dunque dobbiamo ripartire dall'apprendistato che garantisce retribuzione, tutele e formazione. Solo così si creano nuove professionalità e nuovi posti di lavoro".

L'Ufficio Studi di Confartigianato evidenzia come, a fronte di un fabbisogno occupazionale delle imprese italiane di 3 milioni 495mila unità, il 25,2% dei potenziali dipendenti risulta introvabile. Da sfatare subito il fatto che si tratti di lavoro manuale "sporco". Anche il mondo dei manufatti sta subendo la rivoluzione tecnologica: le più difficili da reperire sono proprio le competenze in ambito digitale e quelle altamente specializzate che caratterizzano il made in Italy di qualità.
La lista delle figure che mancano all'appello, a livello nazionale, è lunghissima: 19.580 attrezzisti di macchine utensili e professioni assimilate, 7420 ingegneri energetici e meccanici, 7830 tra sarti, modellisti e cappellai, 7120 disegnatori industriali, 4930 estetisti e truccatori, 7520 falegnami e attrezzisti per la lavorazione del legno. E ancora... 9660 esperti in applicazioni, 3670 lastroferratori, 13470 tra meccanici e riparatori di automobili, 3920 saldatori elettrici.
Per gli under 30, nelle piccole e medie imprese sono scoperti 250mila posti di lavoro. In questa fascia di età le figure più richieste sono i conduttori di macchinari per il movimento terra (1080 assunzioni vacanti), seguiti da analisti e progettisti di software (4510 assunzioni) e tecnici programmatori (2120 assunzioni).

"Per rilanciare l'occupazione giovanile - conclude Merletti - bisogna sostenere l'apprendistato, l'unico percorso che garantisce alle imprese manodopera specializzata ed ai candidati le competenze tecniche imposte dalla rivoluzione digitale".