Ancora tensioni per l’autotrasporto in Liguria. Il commento di Antonio Marzo (Confartigianato)

Tempo di lettura: 2 minuti
04/12/2018

Cinque giorni di fermo al porto di Genova, in pieno periodo prenatalizio, dall’11 al 15 dicembre. Li hanno proclamati gli autotrasportatori nella serata di ieri, alla fine di un lungo incontro con l’Autorità di sistema dello scalo. Doveva essere un appuntamento decisivo per risolvere il problema dei ritardi che la categoria lamenta da anni, e che ora è diventato molto pesante perché si somma alle code e alle lunghe deviazioni rese necessarie dal crollo del Ponte Morandi. È finita con un segnale di guerra, anche se ci sono stati progressi. A far scattare la reazione delle associazioni di categoria dell’autotrasporto, tra cui la Confartigianato, è stato il rinvio della firma dell’accordo di programma.

“In sostanza, era stato trovato un compromesso che aveva soddisfatto gli autotrasportatori, convinti che avrebbe garantito uno snellimento delle operazioni doganali e di carico e scarico – ha detto Antonio Marzo Presidente di Confartigianato Trasporti Imperia e Responsabile nazionale del settore container- Ma all’incontro si è capito che l’accordo non si sarebbe potuto firmare: mancavano i soggetti che avrebbero avuto il potere di formare per le controparti. Si tratta di agenti, spedizionieri e terminalisti, ai cui la bozza di accordo preparata verrà subito sottoposta. Però contemporaneamente si è deciso di proclamare il fermo, per far capire che la categoria non accetterà ulteriori rinvii, pur essendo preoccupata per le conseguenze di un’azione così dura. Il blocco potrà essere revocato solo se arriveranno le altre firme entro giovedì 6 dicembre".