Problematica delle discariche di inerti in provincia di Imperia. La Confartigianato scrive a Regione, Provincia e Arpal

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17/06/2015

La Confartigianato di Imperia ha inviato una lettera alla Regione Liguria, alla Provincia di Imperia e all’Arpal per denunciare le problematiche sorte con l’introduzione del DGR n. 714/2015 in merito alle discariche di inerti. Si tratta di problematiche riscontrate dai produttori e trasportatori di rifiuti, e dai gestori degli impianti di recupero della provincia di Imperia, in seguito all’introduzione del documento relativo alla semplificazione per il conferimento dei rifiuti da costruzione e demolizione (inerti) prodotti nell’ambito di attività edili di piccole dimensioni avviati ad impianti di recupero in regime semplificato.

Questa novità legislativa introduce l’obbligo per i trasportatori di rifiuti misti, derivanti da attività edilizia riferita ad edifici e manufatti di civile abitazione o ad essi assimilabili, di accompagnare, all’atto del conferimento presso la discarica, il formulario di identificazione del rifiuto (FIR) con una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, al fine di specificare che tali rifiuti conferiti non contengono sostanze pericolose quali, ad esempio, amianto. Ad oggi, le discariche della Provincia di Imperia non accettano più conferimenti di inerti, anche se opportunamente accompagnati da formulario e da autocertificazione, poiché ritengono necessarie analisi chimiche che ne accertino l’assenza di materiali pericolosi; tutto ciò al fine di non incorrere in pesanti conseguenze penali a loro carico.

Le piccole imprese artigiane si trovano, così, a dover sostenere costi proibitivi a fronte delle analisi loro richieste per poter smaltire i rifiuti da loro prodotti, anche in piccole quantità – ha dichiarato il Presidente della Categoria Edili della Confartigianato di Imperia Antonio Sindoni – Abbiamo quindi richiesto un intervento chiarificatore, anche a livello regionale, al fine di sbloccare questa situazione che reca grave danno economico ai nostri artigiani, e metterli nelle condizioni di poter svolgere al meglio la loro attività”.